Aprire una banana presa da un enorme casco di un giallo abbagliante è uno spettacolo tipico delle zone tropicali, di quelli che ti fanno venire voglia di partire immediatamente. E chi è già stato a quelle latitudini sa bene quale differenza intercorre tra le banane mangiate mature e appena raccolte e quelle che si trovano da noi. Non che queste ultime siano da disprezzare, ma il fatto che siano state staccate quando il frutto è ancora verde e poi lasciate maturare a temperatura controllata durante il trasporto, ovviamente causa un impoverimento dell’aroma e del gusto. Ma tant’è, possiamo accontentarci.
Tra i vari tipi di frutta fresca, la banana è quello a più elevato tenore calorico (circa 80 Kilocalorie per 100 grammi). Infatti, è poco acquosa e molto ricca di zuccheri. Apprezzabile anche il contenuto in vitamine A e C, ferro, fosforo e soprattutto potassio, molto utile d’estate per sopperire al maggior bisogno del fisico, deprivatone dall’intensa sudorazione. La banana è un frutto altamente nutritivo e anche digeribile, purché sia consumata molto matura. Raccomandabile a chi fa lavori pesanti, agli intellettuali, ai bambini e agli anziani. Fa bene al sistema osseo, alla crescita, all’equilibrio nervoso. E’ una vera cura per gli astenici, mentre la sua abbondanza di carboidrati la rende sconsigliabile a chi soffre di diabete.
Se vi capita di acquistare in negozi specializzati in frutta esotica, oppure nei negozi di commercio equo e solidale, provate anche i bananitos, le banane di piccole dimensioni. Sono ancora più dolci e saporiti delle banane normali, ottimi per preparare macedonie dessert e da mangiare come snack.
Vale la pena di provare anche i platanos, una particolare varietà di banana molto lunga e appuntita, dal colore tendente al verdastro che, a differenza del frutto comunemente conosciuto, va mangiata cotta o fritta; il suo sapore è molto diverso, contiene molto amido e poco zucchero. Ottima ad esempio per accompagnare la tipica ricetta Venezuelana della carne alla creola.
