
Per molte massaie l’invenzione di camicie che non formano pieghe al lavaggio in lavatrice e non hanno bisogno di essere stirate è stata la risposta a molte preghiere. Meglio ancora quelle con un colletto semi-rigido, in grado di mantenere sempre una forma perfetta. Le camicie no stiro (in inglese non iron shirts) vanno incontro alle esigenze di tanti uomini che non possono rinunciare al dovere o al piacere di indossare una camicia sportiva o elegante quasi ogni giorno.
Le camicie che non si stirano sono facili da acquistare anche online.
Esame obiettivo dei loro vantaggi e dei contro
Tra i pro c’è ovviamente il fatto di non subire stropicciamenti né durante il lavaggio né quando vengono indossate. Questo perché il tessuto è trattato chimicamente con formaldeide che unisce le fibre di cotone e rende il tessuto più rigido. Inizialmente tutte le aziende usavano tessuti di questo tipo; con gli anni le ricerche sono riuscite a trovare dei procedimenti di lavorazione che si limitano a spruzzare sui tessuti dei solventi leggeri, capaci di irrigidirli e renderli non sgualcibili senza inquinare. Tra questi il marchio Ledbury. Ancora meglio è riuscito a fare Ermenegildo Zegna che nella linea di camicie Trofeo ha utilizzato una fibra di cotone molto lunga che forma un tessuto esente dalle grinze senza usare sostanze chimiche.
Dal punto di vista della vestibilità, bisogna dire che molti uomini optano comunque per le camicie tradizionali perché trovano le non stiro troppo rigide, meno naturali di quelle di cotone a cui sono abituati. Soprattutto collo, polsini e pattine, ovvero le parti più spesse dell’indumento, sono percepiti come troppo rigidi. D’altro canto bisogna dire che per gli uomini che viaggiano molto per lavoro e hanno sempre la valigia in mano, poter contare su una camicia che sembra sempre perfettamente stirata è un vantaggio non da poco. E se nel weekend ci fosse poco tempo, con queste camicie è sufficiente il lavaggio poiché una volta asciutte si possono indossare subito.
Tutti pazzi per la camicia bianca

Nonostante la disapprovazione stilistica di un guru come Giorgio Armani, una camicia perfettamente “candeggiata”, di un bianco brillante, spesso con le maniche arrotolate fino all’avambraccio, nessuna cravatta e scarpe decisamente comode è sempre di gran moda.
Si può leggere nel colore bianco una eloquente metafora di valori come forza, purezza, gioia, armonia – ma questo look anche perfetta espressione di ciò che non passa mai moda, di eleganza per tutte le età, impeccabile in tutte le occasioni (dall’impiegato, al manager, al diplomatico, al politico). Un vero passepartout, insomma, che infatti le donne hanno preso a prestito da tempo.
In realtà, si fa presto a dire “camicia bianca”, perché da sempre e oggi più che mai, i produttori specializzati in camicie da uomo di alta qualità si ingegnano per trovare stili sempre nuovi e diversi. E così, quando si sfogliano cataloghi come quelli di famose aziende come Aigle, Gant, Agho, Jack&Jones, Esprit, Bagutta, Nara, Delsiena, Ghirardelli, La Camiceria Italiana e Mastai Ferretti si parte dalla scelta del taglio, che può essere classico (diritto) o sagomato (anche detto aderente o sfincato o slim) oppure button down, con effetti ottici ben diversi a seconda del caso.
Alcune camicie nascono proprio concepite per quello stile comodo che gli anglosassoni chiamano turn-up sleeves, tanto amato anche da Barack Obama. Bisogna poi scegliere dettagli importantissimi come il tipo di colletto (può essere classico o sportivo, alla coreana, alla francese, all’italiana, staccabile ecc.), i bottoni e le asole, i polsini, l’eventuale tasca e/o pattina – e il monogramma ricamato per i veri intenditori.
Dal punto di vista delle donne di casa o delle colf, inutile dirlo, le più comode di tutte, sono le camicie no stiro, considerato il fatto che il bianco obbliga a un frequentissimo cambio del capo – queste si possono indossare così come escono dall’asciugatura del bucato.